ROMA – L’Unione ciclistica internazionale ha provvisoriamente sospeso il tedesco Patrik Sinkewitz della squadra Farnese Vini. In un controllo effettuato in occasione del Gp di Lugano il 27 febbraio scorso, nel sangue del corridore è stata riscontrata la presenza dell’ormone della crescita. L’Uci precisa che si tratta della prima sospensione sulla base del test per l’individuazione di quest’ormone e uno dei primi nello sport in generale.
Il risultato di questo tipo di analisi, spiega ancora l’Uci, ”costituisce una nuova tappa molto importante nella lotta contro il doping nel ciclismo”. Adesso sarà la federazione tedesca ciclismo ad accertare se Sinkewitz ha commesso un’infrazione al regolamento antidoping. Il corridore ha diritto a chiedere le controanalisi e di potervi assistere.
Il team Vini Farnese-Neri Sottoli in un comunicato, dichiarandosi ”oggettivamente non responsabile per l’accaduto”, si associa alla immediata sospensione decisa dall’Uci ricordando che il team ”da sempre persegue una ferrea linea di lotta al doping votata alla pulizia, al controllo e al perseguimento delle regole”.
La Vini Farnese ”aspetterà le controanalisi per decidere in merito, pronta a licenziare in tronco l’atleta in caso di conferma della positività. Il team altresì sottolinea la necessità (e lancia un invito esplicito all’Uci) a prevedere pene più severe e incisive sopratutto per i casi di doping derivanti dall’uso di sostanze ‘pesanti’, come questo”.
