A quel punto la corte che la Juve aveva fatto a Gasperini un anno prima era dimenticata, e il feeling poteva sembrare rinsaldato con una campagna in qualche modo condivisa. Errore: tra i due non c’era più la corrente giusta e bastò un inizio difficile, molto più del previsto con l’inopinata ed eclatante sconfitta interna con il Chievo, un 3-1 devastante, sotto gli occhi esterrefatti di Marassi, per rompere del tutto l’idillio.
Ci sarebbe stata una coda molto polemica, fino al patatrac nella partita con il Palermo allo stadio Barbera, incrocio decisivo per invertire il corso dell’inizio di campionato.
Preziosi si sentì tradito da Gasperini, che aveva promesso una partita “coperta” al presidente, il quale accorreva più del solito a Genova per spronare la squadra e l’allenatore. Partita d’attacco e, quindi, sconfitta secca. Poche ore ed ecco il divorzio neppure comunicato personalmente da Preziosi all’allenatore. Era novembre e Preziosi dichiarava: “ Ho deciso di pancia per il bene della squadra, anche se stimo Gasperini”.
E lui il mister dell’ex miracolo, licenziato seppure con due anni di contratto con in tasca 1 milione e trecentomila euro all’anno? Da piemontese doc nell’imminenza del licenziamento neppure un commento. Silenzio e un lungo inverno tra la casa di Arenzano, acquistata con l’arrivo a Genova, quella di Grugliasco e tanto calcio da studiare e da osservare, mentre i suoi rossoblù finivano nelle mani del gelido Ballardini. Solo una sua improvvida dichiarazione alla vigilia del derby con la Samp, la partita dei suoi trionfi più festeggiati, con in cima quel tre a zero del campionato precedente: “Ora di fronte a questa partita mi sento neutrale.”
Uno schiaffo ai suoi ex tifosi e un cazzotto al suo presidente, ma anche la conferma di un divorzio che aveva lasciato pesanti strascichi tra i due fautori del miracolo rossoblù tra la B e il quarto posto.
Oggi la partenza di Gasperini per Milano, lo sbarco all’Inter, ha un po’ lenito quegli strappi violenti, conseguenza di caratteri opposti e di una diversa visione dei reciproci rapporti, Preziosi convinto di essere stato il king maker per Gasperini e Gasperini sicuro del suo gioco e dei suoi risultati, divisi, insomma anche da una visione diversa del ruolo reciproco presidente allenatore, soprattutto nelle scelte dei giocatori: gli schemi di Gasp da una parte e la potenza mercantile globale del Joker.
Preziosi ha telefonato al suo ex allenatore facendogli i migliori auguri. Gasperini avrà risposto educato, formale ma non “caldo”, da vero piemontese di Grugliasco. All’Inter lo aspettano Milito e Thiago Motta, ambedue resuscitati con lui e Houssine Kharja e magari Mimmo Criscito, uno dei suoi pupilli. Quindi un pezzo del suo Genoa più bello.