Strette di mano, baci e abbracci a mogli, fidanzate e figli e poi via, destinazione Sudafrica.
Comincia questa sera con il raduno delle 19 il Mondiale dell’Italia, che partirà da Milano Malpensa alle 23 destinazione Johannesburg.
Dieci ore di volo, poi il trasferimento al Leriba Lodge Hotel, la struttura utilizzata dagli All Blacks quando giocano in Sudafrica. Un quattro stelle che la Figc, con grande ottimismo, ha prenotato sino al 13 luglio, due giorni dopo la finale che assegnerà il titolo Mondiale.
Ci sarà anche Cossu, che il ct si porterà dietro aspettando segnali da Pirlo, ancora in forte dubbio dopo lo stiramento al polpaccio sinistro.
Tutto è pronto, anche le derrate alimentari destinate agli azzurri, partite un mese fa via mare.
E la sicurezza dell’Hotel è già sotto la responsabilità degli addetti italiani. Dieci persone in tutto, molte meno rispetto alle 46 utilizzate quattro anni fa a Berlino. Ma saranno affiancati da altre persone addette alla sicurezza degli azzurri.
Che rispetto alla Germania, sono partiti senza famiglie al seguito: «In Germania – ha detto in modo esplicito il ct – molte delle nostre donne restarono con noi per un mese. In Sudafrica la comitiva azzurra avrà una scorta e potrà muoversi in sicurezza, ma lo stesso non potrà accadere per gli accompagnatori».
Quindi, nessuna imposizione ma un consiglio. Che mogli, figli e fidanzate rimangano in Italia. Detto e fatto.
L’Italia debutterà il 14 alle 20.30 contro il Paraguay a Città del Capo. Poi, sempre nella fase a gironi – è inserita nel gruppo F – affronterà la Nuova Zelanda domenica 20 (alle 16) e la Slovacchia giovedì 24 sempre alle 16.
La parte logistica è pianificata nei minimi dettagli, quella tecnica molto meno. E le ultime due amichevoli con Messico e Svizzera hanno messo in mostra una squadra stanca e sulle gambe, che non ha ancora smaltito i carichi di lavoro accumulati nel ritiro del Sestriere.
Ad oggi sicuri di un posto in squadra sono in pochi: Buffon, Cannavaro, Chiellini, Zambrotta e De Rossi. Per il resto è tutto da decidere, con Quagliarella, Montolivo, Gattuso e Pepe che intravedono una maglia da titolare. Al contrario di Iaquinta, Marchisio, Bonucci e Di Natale. Aspettando che Gilardino e Pazzini entrino in forma. Ovviamente nel minor tempo possibile.