ROMA – Rififi (Du rififi chez les hommes) è un film del 1955 diretto da Jules Dassin, tratto dall’omonimo romanzo di Auguste Le Breton. Il film è un ottimo esempio per comprendere come venissero considerati gli italiani nella cinematografia degli anni ’50: ottimi rapinatori buoni a fare le truffe. Pur essendo considerata una pietra miliare della cinematografia, gli stereotipi all’epoca c’erano davvero tutti: in una scena (purtroppo irreperibile su You Tube) Jean Servais (Tony “il laureato” nel film) spiega a Jules Dassin (nel film Perlo Vita) “I liked you, I really liked you Macaroni, but you know the rules”.
“Rififi” è anche considerato un classico del sottogenere del “colpo grosso” (heist movie), insieme ai contemporanei “Rapina a mano armata” di Stanley Kubrick e “Bob il giocatore” di Jean-Pierre Melville. Mario Monicelli ha detto che la pellicola è stata una fonte di ispirazione anche per “I soliti ignoti”.
I protagonisti sono: Jean Servais (Tony “il laureato”), Carl Möhner (Jo “lo svedese”), Robert Manuel (Mario Ferrati), Jules Dassin (con lo pseudonimo Perlo Vita), Cesare Marie Sabouret (Mado), Janine Darcey (Louise),Claude Sylvain (Ida), Marcel Lupovici (Pierre Grutter), Pierre Grasset (Louis Grutter), Robert Hossein (Remi Grutter), Magali Noël (Viviane) e Dominique Maurin (Tonio).
La trama. Ecco la trama (fonte wikipedia): ” Tony ‘il laureato, uscito di prigione dopo aver scontato una condanna di cinque anni, deve regolare i conti lasciati in sospeso e recuperare il posto di rilievo che gli spetta all’interno del milieu criminale a cui appartiene”.
“Convinto di essere stato tradito dalla donna amata, Mado, – racconta wikipedia – che dopo il suo arresto, in cui è forse addirittura direttamente coinvolta, sembra averlo subito dimenticato per accompagnarsi al gangster rivale Pierre Grutter, sfoga lo spirito vendicativo accumulato in anni di reclusione picchiando brutalmente la compagna di un tempo. Quando il suo giovane protetto Jo ‘lo svedese’ gli propone di partecipare con lui e l’italiano Mario ad un furto ad una nota gioielleria di lusso, Tony accetta, ma decide di alzare la posta in gioco e non accontentarsi di svaligiare le vetrine, come nel piano originario degli altri due, ma di puntare all’obiettivo più ambizioso, la cassaforte. Per questo viene coinvolto nel progetto anche l’esperto Cesare “il milanese” e viene accuratamente studiato come superare il moderno sistema d’allarme che protegge la gioielleria”.
Ancora wikipedia: “Il colpo riesce alla perfezione e frutta loro un eccezionale bottino da 240 milioni di franchi. Ma Cesare commette un’imperdonabile leggerezza nel regalare un prezioso anello rubato ad una ragazza del locale notturno di Pierre Grutter. Il gangster intuisce immediatamente il coinvolgimento dello scassinatore italiano nel furto di cui parlano tutti i giornali, lo fa catturare e lo costringe a rivelare i nomi dei compari. Mario rifiuta invece di consegnargli il bottino e, prima di essere ucciso, riesce ad avvertire Tony e Jo del pericolo”.
“Grutter, privo di scrupoli, rapisce il figlioletto di Jo e chiede il bottino come riscatto per la sua vita. Tony, spietato nel seguire il codice d’onore, uccide Cesare per averli traditi e poi, grazie all’insperato aiuto di Mado, riesce a trovare e liberare il bambino. Ma Jo, senza sapere dell’esito felice del tentativo di Tony, cede infine all’ultimatum di Grutter e gli consegna i soldi ricavati dai ricettatori, solo per rimanere vittima del gangster che non ha più in custodia suo figlio. In un ultimo, decisivo scontro a fuoco, Tony riesce a uccidere Grutter, ma viene a sua volta gravemente ferito e riesce appena a riportare il bambino di Jo alla madre, prima di morire. Nessuno degli autore del colpo è quindi sopravvissuto per goderne i frutti”.
Magali Noël. In Rififi partecipa anche la fantastica attrice francese Magali Noël, la stessa che qualche anno dopo stringerà un importante sodalizio artistico con Federico Fellini che l’ha portata ad interpretare ruoli notevoli in film come “La dolce vita”, Fellini “Satyricon” e “Amarcord”.
