LOS ANGELES – Stretta sulle armi in California: il Senato dello Stato americano ha approvato una serie di progetti di legge destinati ad aumentare il controllo sulla vendita di armi. Una mossa dettata dalla strage di San Bernardino dove, il 2 dicembre del 2015, una coppia di terroristi legati all‘Isis fece fuoco in un ospedale uccidendo 14 persone.
Giovedì 19 maggio il Senato californiano ha approvato un pacchetto di undici norme volte ad incrementare i controlli sulla vendita di armi, munizioni e soprattutto di fucili semiautomatici.
Il pacchetto rappresenta il più ambizioso sforzo di controllo delle armi degli ultimi decenni in California, che aveva già attuato delle restrizioni sulla legislazione in fatto di armi rispetto al resto del Paese.
“La violenza generata dall’uso di armi, ha detto il presidente dei senatori pro tempore Kevin de Leon, democratico, ha raggiunto dimensioni epidemiche nel nostro Paese. trentamila persone vengono uccise con armi da fuoco ogni anno negli Stati Uniti. Noi non possiamo restare in attesa mentre le nostre comunità soffrono per questa orribile violenza. Queste proposte di legge sono frutto del buon senso per tenere le armi e i proiettili fuori dalla portata dei criminali”.
I senatori repubblicani si sono opposti a tutti i progetti di legge tranne che ad uno, sostenendo che i criminali avrebbero trovato comunque un modo per venire in possesso di armi e proiettili nonostante le nuove leggi. “I criminali non verranno toccati da queste leggi, ha detto il senatore Jin Nielsen. Non daranno alcun peso a queste nuove misure, che disarmano solo i cittadini rispettosi della legge”. E il senatore repubblicano Ted Gaines ha definito il pacchetto di misure “un attacco al nostro secondo emendamento”.
Ovviamente ad opporsi alle misure sono anche tutte le associazioni dell’industria bellica, come la National Rifle Association, la Gun Owners of California e la National Shooting Sports Foundation.