Il padre di Michael Jackson intenta una causa per omissione di soccorso contro Conrad Murray, il medico che fornì la dose letale di sedativi al re del pop morto un anno fa a Los Angeles.
Murray è accusato anche di negligenza professionale per aver fornito al cantante un mix di sedativi tra cui il propofol anestetico che lo ha ucciso. Il Propofol è normalmente somministrato solo in ambito ospedaliero, ma Murray lo ha dato a Jackson nella camera da letto della villa del cantante. Joe Jackson sostiene poi che il medico ha cercato di nascondere la somministrazione del farmaco subito dopo la morte di Jacko.
Chiamate in causa sono anche le cliniche mediche di Las Vegas, Nevada, e Houston in cui Murray opera: per Joe Jackson queste non avrebbero adeguatamente controllato l’operato del medico.
Il dottor Murray è stato dichiarato non colpevole di omicidio colposo nel febbraio scorso. Charles Peckham, uno dei suoi avvocati, ricorda che il suo assistito “non è stato trovato colpevole di niente. Siamo convinti che anche questa volta la sua innocenza sarà provata in un tribunale “, scrive in un comunicato ed aggiunge: “Lo sapevamo da mesi che saremmo stati citati, quello che accade oggi per noi non è una sorpresa”.