Giornata cruciale per la maggioranza oggi alla Camera. Questa mattina Silvio Berlusconi ha parlato esponendo il suo programma in cinque punti che sottopone al voto di fiducia dell’Aula di Montecitorio. Il premier ha detto che il suo governo andrà avanti perché “è l’unico possibile”. Dopo le reazioni dei vari deputati, è tornato a parlare nel pomeriggio negando, tra le altre cose, di aver “comprato” dei deputati promettendo loro una rielezione. Dopo il suo discorso si sono aperte le dichiarazioni di voto di ogni partito in vista del voto di fiducia previsto per le 19. Ecco la diretta dalla Camera:
20-43. Maroni: a marzo si vota. ”Secondo me a marzo si vota”. Lo dice il ministro dell’Interno Roberto Maroni parlando con il leader di Sinistra e Libertà Nichi Vendola. La conversazione è stata ”intercettata” dai microfoni del tg di La7 e trasmessa nell’edizione serale.
20.15 Granata vota no alla fiducia, Fini lo convoca. Il finiano Fabio Granata, che ha votato contro la fiducia al governo, è stato ricevuto dal Presidente della Camera Gianfranco Fini nel suo studio al piano nobile di Montecitorio. ”Ho votato contro la fiducia come reazione simbolica agli attacchi vergognosi a cui in questi mesi è stato sottoposto il Presidente Fini sul piano politico e personale” ha detto Granata.
19.49 E’ Gabriella Mondello l’Udc chiamata da Berlusconi. E’ Gabriella Mondello la deputata dell’Udc che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, oggi ha ammesso nell’Aula della Camera di aver contattato personalmente al telefono per convincerla a tornare nel Pdl e appoggiare il governo. Nata nel 1944, laureata in lettere, Mondello è nata a Bedonia in provincia di Parma ma è ligure d’adozione. E’ deputata da tre legislature ed è stata eletta a Montecitorio nelle liste del Pdl.
19.48 Napolitano non commenta. Nessun commento da parte del Presidente della Repubblica al risultato del voto di fiducia al Governo. Lasciando l’Ecole Normale Superieure di Parigi il capo dello Stato ha preferito rispondere con una battuta a chi gli faceva presente che il governo aveva ottenuto 342 voti di fiducia: ”la fiducia a Cavour? Io per stasera mi fermo a Cavour…”.
19.41 Bossi:la strada maestra è il voto. ”Nella vita è meglio prendere la strada maestra, la strada maestra è il voto. Berlusconi il voto non lo ha voluto e ora siamo a questo punto”: cosi’ Umberto Bossi, leader della Lega, conversando con i cronisti dopo il voto di fiducia al governo Berlusconi alla Camera.
19.28 La Camera dà la fiducia al governo: 342 si e 275 no. Il risultato della votazione a scrutinio palese è di 342 sì e 275 no e 3 astenuti.
19.20 Massimo Calearo si astiene. Calearo, ex Api, aveva annunciato che avrebbe votato la fiducia al governo se il suo voto si fosse rivelato necessario a far avere la maggioranza. In caso di ampia maggioranza, invece, si sarebbe astenuto per fare un favore a Veltroni, aveva detto, che lo aveva candidato nel Pd. Al momento del voto Calearo si è astenuto.
18.24: In corso votazioni sulla fiducia. E’ in corso nell’Aula della Camera la votazione sulla fiducia che il presidente del Consiglio ha posto sulle comunicazioni da lui rese stamani a Montecitorio. La votazione e’ palese, ed avviene per appello nominale. Ciascun deputato passa davanti al banco della presidenza e annuncia, ad alta voce, il suo voto.
18.23: Guzzanti: non voterò la fiducia. Il deputato liberale Paolo Guzzanti annuncia di non votera’ la fiducia al governo Berlusconi. Accusa il presidente del Consiglio di ritenere come ”liberale da mettere in cattedra il satrapo Putin”. Poi definisce quella del governo ”una politica illiberale”.
18.22: Cesario: voto fiducia per l’interesse del Paese. ”Il nostro Paese ha bisogno di essere governato per garantirsi lo sviluppo in questi tempi difficili. Ho ascoltato le comunicazioni del presidente del Consiglio, e ne ho apprezzato lo spirito costruttivo, esplicitato in impegni concreti. E’ per questo che oggi sento il dovere di sostenere con il mio voto di fiducia il governo”. Lo ha detto nell’Aula della Camera Bruno Cesario, che ieri ha lasciato l’Api per passare al gruppo misto. ”Voto la fiducia – ha spiegato – per dare all’Italia e soprattutto al Mezzogiorno, su cui il presidente del Consiglio in quest’Aula ha assunto impegni importanti e specifici, una necessaria opportunita’ di crescita e di sviluppo. E’ una scelta difficile e sofferta fatta in liberta’ e senza condizionamenti, nell’esclusivo interesse del Paese”.
18.22: Cicchitto: su compravendita Pd fa lo smemorato. Fabrizio Cicchitto replica alle accuse del segretario del Pd Pier Luigi Bersani sulla compravendita di deputati. ”Bersani e’ come lo smemorato di Collegno”, afferma il capogruppo del Pdl nel corso della dichiarazione di voto sulla fiducia al governo, in cui sostiene che il leader del pd si e’ dimenticato che quando cadde Prodi nel ’98 il governo D’Alema fu reso possibile grazie al ”passaggio di 30 deputati e senatori dal centrodestra al centrosinistra”. Parlamentari che, prosegue Cicchitto, ”in buona parte furono ricompensati con ministeri e sottosegretariati”.
Una manovra che, a suo tempo fu ”esaltata come una grande operazione politica. Anche il questo caso siamo come al solito nel terreno dell’esercizio piu’ sfacciato dei due pesi e delle due misure”. Cicchitto ha anche criticato Bersani per il suo intervento in Aula. ”Sgombriamo subito il campo da due questioni: le elezioni dopo quelle del 2006 sono state rifatte nel 2008 perche’ voi del centrosinistra siete implosi e ci avete lasciato varie ererdita’ fra cui i rifiuti a Napoli: quindi non potete darci lezioni, se non su un punto: non possiamo essere simili a voi. Il centrosinistra – aggiunge – non e’ un’alternativa e spera solo di poter intervenire a seguito di errori e divisioni nel centrodestra e questo deve essere una lezione per tutti noi”.
18.21: Cicchitto: Fli ponga fine a guerriglia e logoramento. ”Mi auguro che il senso politico” delle dichiarazioni dei finiani Silvano Moffa e Italo Bocchino ”sia il seguente: la fine di ogni guerriglia politica di ogni tentativo di logoramento”. Lo ha detto il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, nel corso della dichiarazione di voto sulla fiducia al governo. ”Su questo terreno – ha aggiunto il presidente dei deputati del Pdl – si misura l’intelligenza e la maturiita’ politica del centrodestra”. A proposito dell’intervento del premier Silvio Berlusconi, Cicchitto ha detto che il ”senso” delle sue parole e’ di ”reagire a ogni deriva distruttiva”.
18.21: Nucara a La Malfa: da Pri sì a fiducia. ”Io voto la fiducia al governo, e non lo faccio a titolo personale ma in rappresentanza del Partito repubblicano italiano, la cui direzione nazionale ha deciso in questo senso con 17 voti a favore e tre contrari”. Lo ha detto in Aula alla Canera Francesco Nucara, che in polemica con Giorgio La Malfa che votera’ contro ha citato uno scritto del padre.
18.20: La Malfa: non mi sento di votare la fiducia. ”Non mi sento di dare il mio voto di fiducia al governo”: lo ha annunciato nell’Aula della Camera Giorgio La Malfa.
18.17: Altro “pizzino” di Berlusconi a Cicchitto: ricorda a Casini… ”Ricorda a Casini che 35 cose le abbiamo fatte (35 fiducie)”. E’ scritto in un foglio che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, seduto dietro ai banchi del governo, ha inviato al capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto durante l’intervento nell’Aula della Camera del leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Il messaggio, vergato su un foglio intestato del presidente del Consiglio, e consegnato a Cicchitto da un commesso mentre Casini parlava, era una indicazione per l’intervento che il capogruppo del Pdl ha tenuto a breve in dichiarazione di voto sulla fiducia.
18.16: Berlusconi manda un biglietto a Cicchitto: ricorda che la Iervolino non fa la raccolta differenziata. Mentre il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, prende la parola in Aula, Silvio Berlusconi gli manda un bigliettino con una indicazione: ”Di’ che e’ la Jervolino che non fa la raccolta differenziata”.
18.13: Ovazione per Bersani: tutti in piedi deputati Pd. Intervento applauditissimo quello del leader del Pd, Pier Luigi Bersani, nell’aula di Montecitorio. I deputati democratici, alla fine dell’intervento sul voto di fiducia chiesto dal governo al discorso programmatico di Berlusconi, si sono alzati tutti in piedi per battere le mani al segretario del partito. Particolarmente ‘graditi’ i passaggi del discorso nel quale ha definito l’attuale fiducia ”la fiducia del cerino”. Ma Bersani e’ stato applaudito anche quando ha invitato Silvio Berlusconi ad andare a Napoli con lui per vedere quale era ormai la situazione dei rifiuti nella citta’. Anche i finiani, in primis il capogruppo Italo Bocchino, hanno acclamato il segretario del Pd quando ha preso le difese del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Dalla maggioranza e’ arrivata qualche protesta soprattutto quando ha definito Berlusconi ”l’impresario di questo teatrino” della politica. Ma sono stati i leghisti i piu’ accaniti: hanno gridato piu’ volte all’indirizzo di Bersani sostenendo che stava dicendo solo bugie. Immediata la replica del segretario: ”quando avrete finito di osannare i vostri ministri sarebbe bello sapere come mai avete votato tutte le leggi della cricca…”.
18.12: Bersani: compravendita? E’ paradiso fiscale della politica. ”I deputati vanno e vengono, viviamo nei paradisi fiscali della politica, le carriere sono al portatore, le leggi sono al portatore”. Cosi’ il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha attaccato, in aula alla Camera, il passaggio di parlamentari nella maggioranza. Bersani si e’ quindi rivolto alla Lega: ”Quando avete finito di osannare i vostri ministri volete dirci per quale diavolo di motivo avete votato tutte le leggi che hanno favorito la cricca?”. Il leader Pd ha definito Berlusconi ”l’impresario” della maggioranza che per 15 anni ”ha fatto girare l’Italia intorno ai suoi problemi” e ”se indica, come e’ successo questa estate, con un dito un malcapitato, lui va alla gogna”.
18.10: Bersani difende Fini, e Bocchino applaude. Il segretario del Pd Pier Luigi difende, senza nominarlo, il presidente della Camera come ”un malcapitato che finisce alla gogna” del premier Silvio Berlusconi ed il capogruppo di Fli Italo Bocchino applaude. ”Berlusconi – ha affermato Bersani nella dichiarazione di voto a Montecitorio prima del voto di fiducia – fa dire ai suoi telegiornali che e’ l’uomo del fare e non del teatrino della politica, invece e’ l’impresario del teatrino della politica, da 15 anni il paese fa il girotondo attorno alle sue questioni”. Se invece c’e’ qualcuno che eccepisce, Berlusconi ”indica con il dito, come e’ successo questa estate, il malcapitato che finisce alla gogna mentre per cose 10, 100, 1000 volte piu’ gravi lei sarebbe perdonato”.
18.09: Bersani: 15 anni di favole, per voi c’è sempre il nemico. ”Mancano i fatti, quelli veri, e se non ci sono i fatti non puo’ essere sempre colpa di un nemico: i magistrati, i comunisti, i traditori. Volete governare 80 anni prima che sia colpa vostra?”. Cosi’ il segretario del Pd Pier Luigi Bersani si e’ rivolto alla maggioranza, accusando il premier Silvio Berlusconi di ”essere passato dal sogno alle favole, favole raccontate per 15 anni e disperse in mille bolle di sapone”. ”Invece di 5 punti di ribollita – ha ironizzato Bersani – servono 3 punti (il fisco, la burocrazia, il lavoro) da realizzare. Servono fatti veri, non propaganda e virate”.
18.04: Bersani: è la fiducia del cerino, andatevene. ”Questa e’ una fiducia messa per debolezza, nessuno vuole il cerino in mano, e’ la fiducia del cerino. Ma ci vuole un passaggio elettorale, con piu’ civili regole elettorali, perche’ il paese non puo’ piu’ aspettare”. Cosi’ il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha chiesto, in sede di dichiarazione di voto prima della fiducia, le dimissioni del governo. ”Le elezioni ve le siete rimesse in tasca voi – ha affermato Bersani – oggi non si apre una pagina nuova, si chiude una pagina vecchia”.
18.02: Bersani: ignorate Paese reale, e conti ballano. Il punto di fondo e’ che non c’e’ comprensione del Paese, dell’Italia vera; gli italiani sono arrabbiati, c’e’ sbandamento, incertezza. Le tensioni sociali si acuiscono e abbiamo governo che spesso accende i fuochi”. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, nelle dichiarazioni di voto alla Camera sulla fiducia. ”Il punto e’ che non c’e abbastanza lavoro – ha proseguito – l’economia e’ troppo bassa. E – ha proseguito – Non terrete a posto i conti con l’economia cosi’ bassa. Come dobbiamo dirvelo?”. ”Ascoltate le piccole imprese – ha insistito – Vi diranno che ci sono piu’ chiacchiere e piu’ burocrazia. Avete nozione – ha domandato – di cosa succede a scuola e nelle universita’? Lo sapete che i costi mense sono gia’ raddoppiati?”. ”Non raccontiamoci piu’ queste cose” ha aggiunto Bersani che ha invitato Berlusconi a discutere concretamente di riforma del fisco e politiche industriali. ”E’ non veniteci a dire – ha concluso – ‘i soldi non ci sono’. I conti voi li avete solo fatti ballare”.
17.59: Bersani: discorso debole, promesse non mantenute. ”Un discorso molto debole, pieno di promesse risapute, promesse che non arrivano mai. In questi due anni abbiamo vissuto l’epoca gloriosa del ‘ghe pensi mi’ con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”. Cosi’ il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, nella dichiarazione di voto sulla fiducia, valuta l’intervento del premier. ”E’ la seconda volta – afferma Bersani – che la vediamo qui, la prima fu per l’insediamento del governo, poi piu’ niente, 26 voti di fiducia e 54 decreti. Quella volta disse per venti volte la parola ‘crescita’ ed invece abbiamo avuto il calo piu’ grande della storia del dopoguerra. Ci stiamo staccando dal gruppo di testa dei paesi europei”.