ROMA – Quanti guai nel Partito democratico da Milano fino a Napoli, passando per Torino. Nel capoluogo lombardo le case a prezzi stracciati del Trivulzio hanno imbarazzato, dopo lo scandalo, il partito. A Torino, con Piero Fassino candidato a sindaco, la tensione primarie si è fatta sentire e alla fine pure Napoli ha dato il suo contributo al pasticcio del Pd.
Proviamo a ripercorrere tappa per tappa “gli incidenti” dei democratici. A Milano l’appartamento della compagna Cinzia Sasso metterà in difficoltà Giuliano Pisapia e la sua candidatura alla sfida con Letizia Moratti? Pisapia strapperà il ballottaggio? C’è anche l’opzione di una discesa in campo di un candidato del Terzo Polo: fra i nomi probabili ci sarebbe quello di Bruno Tabacci.
A Napoli Dopo le primarie vinte da quello che è stato definito “uomo” di Bassolino, ovvero Andrea Cozzolino e i ricorsi guidati dal secondo Umberto Ranieri, adesso Raffaele Cantone ha girato le spalle al segretario Pier Luigi Bersani: «Non mi candido a sindaco». Il magistrato si è tirato fuori dalla corsa alla poltrona: «Ho già detto tutto, non c’è nient’altro da aggiungere».
E ancora: «Non ho mai detto cose diverse da quello che ho sempre detto. Del resto», ha aggiunto con un riferimento al commissario del Pd di Napoli, «Andrea Orlando ha detto che io ero indisponibile rispetto alla candidatura».
Si sta scaldando invece Antonio Di Pietro, pronto a schierare nella partita partenopea Luigi de Magistris, anche se c’è qualcuno che spera in un dietrofront di Cantone. Bersani però ci crede poco: «Cantone non scenderà in campo. Adesso impegnamoci tutti insieme a evitare il caos».Come fa notare Tommaso Labate sul Riformista la coperta per Napoli è corta, quindi se il Pd si scopre, sarà a vantaggio del centrodestra e di una candidatura forte “come quella di Mara Carfagna, insomma, insolitamente “silenziosa” dopo lo scontro frontale col coordinatore del Pdl Nicola Cosentino di qualche mese fa”.
Ultima in elenco ma non di importanza c’è Torino. Cosa succederà all’ombra della Mole per qualcuno è già scritto, eppure l’outsider Davide Gariglio nella corsa con Fassino avversario ha spiazzato molti: «Se vinco io, lavoreranno per annullare le primarie».
«Sotto il 35mila votanti, Gariglio ha possibilità di vincere», spiegano dal Pd torinese al Riformista e per il candidato fa il tifo l’ex ministro Beppe Fioroni. Fassino comunque resta il favorito nei sondaggi e rappresenterebbe l’opzione più tranquilla per non creare la bufera tra i vertici nazionali.