WASHINGTON – La leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi si e' detta pronta ad accettare la sospensione delle sanzioni contro il suo paese ma avverte anche che i cambiamenti politici e i segnali d'apertura del regime non sono irreversibili.
"Non sono contraria alla sospensione delle sanzioni, se il popolo degli Stati Uniti sente che questa e' la cosa giusta da fare. Tuttavia, dico di agire con cautela", ha detto Suu Kyi in una videoconferenza trasmessa a Washington e organizzata dall'Istituto dell'ex presidente americano George W. Bush.
"Qualche volta ho l'impressione che le persone siano troppo ottimiste rispetto a cio' che accade in Birmania. Bisogna ricordarsi che il processo di democratizzazione non e' irreversibile", ha detto aggiungendo che nelle galere birmane ci sono ancora 271 prigionieri politici.
"Non dovrebbero esserci prigionieri politici in Birmania se siamo sul cammino della democratizzazione", ha dichiarato Suu Kyyi. Le sue parole giungono qualche giorno dopo l'appello lanciato dal senatore americano John McCain di congelare temporaneamente le sanzioni alla Birmania.