NEW YORK – Il presidente americano Barack Obama ha avuto un colloquio con il presidente del Consiglio italiano Mario Monti in cui hanno discusso anche ”l’attuale situazione economica in Europa e si sono detti d’accordo sulla necessità di intensificare gli sforzi per promuovere la crescita”.
Obama lo ha ”ringraziato per i significativi contributi dell’Italia alla Nato”. Lo comunica la Casa Bianca. I due hanno discusso anche della transizione in Afghanistan.
Asse Washington-Roma per la crescita e l’occupazione. Il presidente del Consiglio Mario Monti e il presidente americano Barack Obama hanno avuto un colloquio telefonico, durante il quale hanno discusso ”dell’attuale situazione economica in Europa e si sono detti d’accordo sulla necessità di intensificare gli sforzi per promuovere la crescita e l’occupazione”.
La telefonata precede i vertici del G8 e della Nato, in programma nei prossimi giorni a Camp David e a Chicago. E Obama coglie l’occasione per ringraziare Monti ”dei significativi contributi dell’Italia alla Nato”.
Il presidente americano e il premier hanno inoltre discusso la transizione in Afghanistan, che sarà uno dei temi del vertice di Chicago. Monti ha accettato con favore di introdurre i lavori della I Sessione del G8 su ‘Economic and Global Issues’ (temi economici globali) la mattina del 19 maggio.
Lo scambio fra Monti e Obama arriva nel giorno del primo incontro ufficiale fra il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera Angela Merkel, che rappresentano le due facce dell’Europa, divisa fra crescita e austerity. La speranza degli Stati Uniti è che con la fine ‘Merkozy’ e quindi con l’arrivo di Hollande, anche Merkel, complice la batosta elettorale del fine settimana, possa ammorbidire la linea del rigore e premere di più sull’acceleratore della crescita.
Un cambio su cui l’amministrazione Obama è in pressing da mesi. L’alleato Monti in questo quadro viene visto come fra i più affidabili. E la telefonata arriva anche nel giorno in cui la Grecia annuncia nuove elezioni per l’impossibilità di formare un governo.