L’ex premier britannico Tony Blair “complottò” nel 2007 con il presidente Usa George W. Bush per prolungare la sua permanenza a Downing Street, dopo aver ricevuto da Washington “avvertimenti” sul fatto che gli americani avevano problemi a lavorare con Gordon Brown, premier designato dai laburisti britannici.
Lo scrive il Sunday Telegraph, citando fonti anonime governative. Il “piano” di Blair prevedeva di estendere fino a fine 2008 il suo governo, “fino almeno alle elezioni statunitensi del novembre 2008” – scrive il Telegraph -, anche per favorire David Miliband nella lotta alla successione interna al Labour.
Gli “avvertimenti” di Washington a Blair arrivarono dopo un incontro tra l’allora segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, e Brown, nel quale l’esponente britannico aveva “arringato” gli americani sulla politica Usa degli aiuti, dello sviluppo e dell’Africa. Il “piano” falli’: Blair si dimise a fine giugno 2007 e Brown divenne premier.
