PHILADELPHIA – Hillary Clinton è la prima donna candidata alla Casa Bianca. La Clinton fa la storia negli Stati Uniti e con la nomination democratica ufficiale diventa la prima donna a correre per diventare presidente. La conquista della nomination ufficiale è arrivata nella notte tra 26 e 27 luglio col raggiungimento della soglia di 2382 voti ottenuti alla convention democratica di Philadelphia. La Clinton ha commentato emozionata su Twitter:
“E’ storia. Questo momento è per ogni bambina che sogna in grande. Più forti insieme”.
A supportare Hillary Clinton anche il suo rivale democratico, Bernie Sanders, che ha interrotto le votazioni e chiesto la sospensione delle regole, per poi riprendere la parola e chiedere la nomina per acclamazione. Una nomina che arriva tra le grida di gioia che si alza dalla sala fa dimenticare le tensioni degli ultimi giorni.
Dopo la batosta del 2008, per l’ex fisrt lady è il coronamento del sogno di una vita, il sogno di molte donne. E fa a suo modo la storia anche Bill Clinton, pronto a tornare alla Casa Bianca come primo ‘first husband’, o ‘fisrt gentleman’. E proprio Bill nella seconda giornata della convention presenta la ‘sua’ Hillary, ripercorrendone la carriera e la vita privata, cercando di regalarle quel tocco di umanita’ che in molti lamentano Hillary non abbia.
Eppure la kermesse che la incorona si era aperta tutta in salita, fra i fischi al solo nome dell’ex segretario di Stato. Ci sono voluti sul palco la first lady Michelle Obama e l’ex rivale Sanders a fare da ponte, ad avviare il dialogo e unire un partito uscito spaccato dalle primarie, e sul quale si è abbattuto lo scandalo delle email poche ore prima dell’apertura della kermesse di Filadelfia. Uno scandalo che ”potrebbe non essere finito, con altre email in arrivo”, secondo alcuni esperti.
Il forte endorsement concesso da Michelle ha galvanizzato Hillary e la platea dei democratici, che ammirano la first lady e il suo candore. ”Sto con lei”, afferma Michelle fra il visibilio del pubblico. ”Credo in lei, è la più qualificata”, aggiunge. La platea esplode e le tensioni delle ore precedenti vengono dimenticate. E i fischi dei fan di Sanders si trasformano in lacrime e applausi.
Quando sul palco sale lui il clima si surriscalda: Bernie, sommerso da una lunghissima standing ovation, non riesce a iniziare il suo intervento nonostante i diversi tentativi. Per lui è un tripudio. E tutta la platea è’ con lui, e l’onore delle armi non poteva essere più toccante. Poi rivolto al suo popolo ribadisce:
”Hillary Clinton deve essere il prossimo presidente. Non c’è scelta. Lo so, siete delusi dal processo di nomination, ma questa è la democrazia”.
Sanders aveva incontrato non poche difficoltà a calmare i suoi fra domenica e lunedì: arrivato da tutti gli Stati Uniti, il suo popolo ha invaso le strade di Philadelphia per dire ‘no’ a Hillary, pieno di speranza. Le tensioni fuori dal Wells Fargo Center si sono riflesse anche all’interno dell’arena, con sonori fischi e contestazioni a Hillary all’inizio della prima giornata di lavori. Gli appelli alla calma non sono inizialmente valsi a nulla. Con il passare delle ore, però, con l’intervento di tante personalità che dal palco hanno lanciato l’appello per l’unità il clima si è sciolto, la temperatura è scesa.
(Foto Twitter)