WASHINGTON – “Non siamo in guerra, non serve nessuna autorizzazione e la Casa Bianca ha sempre informato il Congresso sulle sue decisioni riguardo alla Libia”: così da Washington è stata gettata acqua per spegnere i dissapori tra il presidente Barack Obama e il Congresso.
L’intervento, secondo la Casa Bianca,  va giudicato quindi legale ed è stato autorizzato dall’Onu e richiesto dalla Lega Araba.  Obama, in una lettera di quattro cartelle, inviata ai vertici delle due Camere, difende così la sua amministrazione dalla denuncia avanzata da alcuni parlamentari, secondo cui l’intervento armato in Libia sarebbe illegittimo.
La tesi dei suoi accusatori è che il Comandante in capo avrebbe agito senza il via libera del Congresso, così come stabilito dalla legge, la cosiddetta War Powers Act.
”Il 21 marzo – scrive Obama – le forze armate americane hanno cominciato il loro intervento su richiesta della Lega araba e autorizzate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il nostro obbiettivo era evitare una catastrofe umanitaria e proteggere il popolo libico dal regime di Gheddafi. La fase iniziale delle operazioni è  stata guidata dallo Us Africa Command. Dal 4 aprile gli Usa hanno trasferito il comando nelle mani della Nato e abbiamo assunto un ruolo di supporto agli sforzi della coalizione internazionale. Con l’eccezione di un intervento di soccorso a favore di un equipaggio di un aereo, il 21 marzo, gli Stati Uniti – conclude Obama – non hanno mai impiegato forze di terra in suolo libico”.
